Luca Benicchi
28 Giugno 2023

S'Content: sotto un diluvio di niente.

Social media, mobile e web dominano la nostre vite scandendone il ritmo. Siamo diventati bersaglio di una quantità abnorme di contenuti che non c’interessano, non ci servono e nemmeno c’intrattengono. In tre parole? Siamo sempre più connessi, distratti e disinteressati. Ed è proprio questa condizione che rende la comunicazione sempre più strategica. Le aziende sono chiamate a stimolare l'attenzione del pubblico offrendo gioco forza contenuti interessanti, rilevanti, sui canali appropriati e al momento opportuno. Un lavoro che richiede sensibilità e comprensione del target, ma soprattutto la capacità di creare messaggi coinvolgenti, autentici e con una rilevanza strategica.

Le persone si aspettano di più.

Stiamo vivendo una vera e propria mutazione genetica culturale che richiede la ridefinizione di tutte le attività nel campo del marketing e della comunicazione. L’ibridazione dei canali e l'accelerazione digitale hanno illuso le aziende facendo credere loro che bastasse progettare strategie su piattaforme in grado di automatizzare un flusso di sollecitazioni pre-codificate per conquistare un posto nel cuore e nella testa delle persone. Tuttavia, si è presto capito che le persone si affezionano e prendono decisioni di acquisto in modo molto più consapevole del previsto. Chiedono consigli ai propri contatti, cercano informazioni, si fanno un’opinione sull'azienda e sui prodotti attivando moltissime fonti. Le recensioni dei clienti e il passaparola sono diventati fattori cruciali nel processo decisionale e il tradizionale funnel di vendita si scopre debole per colpa di un difetto fondamentale: considera i clienti come una conseguenza anziché come una forza motivante. 

Per mantenere una comunicazione efficace oggi, è quindi fondamentale adottare un nuovo paradigma. È necessario creare narrazioni che, rispettando criteri di autenticità, abbiano il potenziale di una trasformazione attiva nella vita delle persone. I brand sono chiamati a operare all'interno di contesti socio-culturali al fine di avere un impatto positivo sulla collettività. Un nuovo orientamento che mette in crisi il vecchio modus operandi delle discipline e abbraccia una nuova tensione creativa. L'efficacia della comunicazione dipende dalla capacità di creare relazioni autentiche con il pubblico, sfruttando l'innovazione ma senza lasciarsi sopraffare da essa. La chiave sta nel trovare l'equilibrio giusto tra tecnologia e umanità, personalizzazione e autenticità, al fine di offrire un'esperienza memorabile e credibile.

Dalle idee agli ideali.

Si è quindi ri-scoperto come le buone idee rimangano l'unico elemento su cui fare leva per creare differenze significative e fornire un valore tangibile alle aziende.

La creatività ritorna fondamentale per catalizzare l’attenzione delle persone in nome della rilevanza, dell’etica e di un rinnovato patto di fiducia tra brand e individui. Il dialogo si sostituisce al monologo, la comunicazione diventa conversazione, lo shopping si fa condivisione e la persuasione si trasforma in consenso. Le proposte di valore diventano quasi ideali, i consumatori sempre più critici e consapevoli e la credibilità del brand passa, gioco forza, dall'affinità che sarà riuscito a creare con le persone. 

La comunicazione mira a un'interazione positiva attraverso una componente emotiva che si traduce in una sensazione di supporto, di sollievo, di potenziamento, d'illuminazione, di libertà e gioia. Deve avere la capacità di trasmettere empatia. Deve essere in grado di toccare la sensibilità delle persone per cercare di inserirsi nel caotico feed degli utenti.

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