Luca Benicchi
7 Maggio 2023

Ripensare l'idea d'innovazione.

Innovazione è un termine ricorrente, un obiettivo produttivo ambito per tantissime aziende e maldestramente gestito in comunicazione, per tante altre. In ogni caso, l’innovazione rimane un fattore cruciale per qualsiasi impresa. Quindi merita farci su un ragionamento. 

Se riflettiamo sul trittico che guida il racconto dell’innovazione faremo fatica ad escludere questi tre aspetti:

  • Futuro. Anche se Futuro è sempre più imprevedibile.
  • Tecnologia. Anche se la tecnologia non è mai abbastanza.
  • Crescita. Anche se la crescita infinita non è più un’opzione.

Se le aziende si sforzassero di ricercare l’innovazione osservando la realtà nell’ottica di migliorarla. Se si applicassero per migliorare le relazioni umane e la vita, rispettandola, assisteremo a quello che oggi viene chiamato impatto sociale. Un concetto ampio e rilevante.

Invece, spesso assistiamo a un racconto dell’innovazione concentrato su pochi aspetti profondamente sconnessi dalla realtà, come la rappresentazione del suo stereotipo. Comunicazioni pregne di immagini astratte, mondi futuribili, freddi, dove la relazione con il quotidiano è totalmente assente. Scenari lontani, irraggiungibili, profondamente lontani dalla vita che viviamo.

Sarebbe bello che l’innovazione potesse accompagnare un modo nuovo di pensare che cambia il senso delle cose e afferma una nuova narrazione. 

Non futuro, ma “presente”.

Si, perché dovrebbe essere chiaro che serve agire oggi. Con l'accelerazione delle tecnologie, i cambiamenti sociali, le dinamiche economiche e le problematiche ambientali, diventa difficile fare previsioni. Questa imprevedibilità porta a dover gestire le cose in modo tempestivo e pro-attivo. Invece di cercare di prevedere il futuro, dobbiamo concentrarci su ciò che possiamo fare nel presente. Flessibilità, tempestività, capacità di adattamento, senso di responsabilità e collaborazione fra gli individui saranno gli elementi chiave.

La tecnologia è al servizio dell’uomo.

La tecnologia deve diventare un mezzo per servire l'umanità anziché sostituirla. L'obiettivo principale della tecnologia dovrebbe essere quello di migliorare la vita delle persone, facilitando le attività quotidiane. Quando la tecnologia è al servizio dell'uomo, crea un effetto positivo in grado di arricchire l’esperienza. L'intelligenza artificiale, l'automazione e le altre innovazioni tecnologiche possono lavorare in simbiosi con le persone consentendo una maggiore produttività ma è importante che davanti a tutto ci sia sempre l'etica e un senso di responsabilità in sintonia con diritti e valori umani.

Non più crescita, ma conservazione.

La crescita non è più un'opzione, almeno non nel modo tradizionalmente inteso. Dovremmo trasformarla in qualcosa di più vicino al concetto di conservazione. Purtroppo, siamo arrivati a un punto in cui l'umanità sta consumando più di quanto il pianeta possa offrire. Di conseguenza, il termine "conservazione" oggi risulta più credibile. Ma preservare implica un approccio sostenibile verso l'utilizzo delle risorse, l'adozione di pratiche di consumo responsabili, l'attenzione agli ecosistemi, la riduzione degli sprechi e il ricorso a soluzioni con un basso impatto ambientale.

La transizione verso un paradigma di conservazione richiede un cambio di mentalità e una riconsiderazione dei modelli di sviluppo. Dobbiamo ripensare il concetto stesso d'innovazione e spostare l'attenzione da un'ossessione quantitativa a una focalizzazione qualitativa della vita, del benessere e dell'ambiente in cui viviamo.

Photo by Hadija Saidi on Unsplash.